Veronica Perego

C’è geometria nel mormorio delle corde. C’è musica nella spaziatura delle sfere.

(Pitagora)

Veronica Perego nasce a Ivrea (TO) nel 1990. Intraprende gli studi in filosofia presso l’Università degli Studi di Torino e si laurea nel 2013 con una tesi sullo sviluppo della teoria della verità nel pensiero di Friedrich Nietzsche. Nel 2018 termina il suo percorso di studi specializzandosi in Filosofia Teoretica, approfondendo soprattutto le tematiche legate alla percezione e alla natura del tempo. Nel 2019 viene pubblicato il suo primo saggio, La malattia di Alzheimer: percezione del tempo e memoria. Riflessioni tra neurologia e filosofia con la casa editrice Caosfera. Nel 2021 termina un corso con l’istituto Galton di neuroscienze per diventare Tutor DSA e inizia a lavorare privatamente con tutor degli apprendimenti. Dal 2019 organizza caffè filosofici, corsi di filosofia per adulti e laboratori di Philosophy for Children.

Parallelamente agli studi universitari, intraprende la carriera di musicista e si diploma nel 2019 in Contrabbasso Jazz al Conservatorio di Torino con il maestro Furio DI Castri.
Nel 2023 termina un corso di specializzazione in 
musicoterapia e apprendimento proponendo attività incentrate sulla relazione tra musica ed espressione verbale e scritta. 

Parla: Italiano, Inglese e ...in musica!

Insegna: metodo di studio metacognizione e musica

Studenti

Età degli Studenti

Le attività di tutoraggio sono rivolte a studenti di ogni età: dalle elementari all’università ci impegniamo a trovare insieme il metodo di studio e le strategie di apprendimento più adatte.

K

Elementari (6-10)

K

Medie (11-13)

K

Superiori (14-18)

K

Università (19+)

TUTORAGGIO

Livello degli Studenti

K

DSA

K

Principianti

K

Intermedi

K

Avanzati

Curriculum

Esperienze lavorative

2022 – oggi

Collaborazione con lo Studio Cometa di Ivrea

2021 – oggi

Tutor DSA 

2014 – oggi

Attività concertistica in Italia e all’estero

Certificazioni

Qualifiche e Certificazioni

2021

Certificato di Tutor DSA con Galton Institute

2019

Diploma in Contrabbasso Jazz presso Conservatorio G. Verdi di Torino

2018

Laurea magistrale in Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Torino

2009

Diploma presso il Liceo Scientifico A. Gramsci di Ivrea (indirizzo scientifico tecnologico)

 

Materie Insegnate

Scientifiche, Matematiche e Umanistiche

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Piacere, Veronica

Chi sono? Una domanda che per una filosofa può aprire mille porte. Posso iniziare con il dirvi che il mio nome è Veronica Perego e sono nata a Ivrea nel 1990. Sono sempre stata una bambina curiosa e amante della musica, infatti a 8 anni iniziai a suonare il pianoforte e proseguii poi con il basso elettrico a 14 anni. Nonostante il parere delle mie insegnanti delle scuole medie, che mi consigliarono un istituto professionale, decisi di iscrivermi al Liceo Scientifico di Ivrea ad indirizzo tecnologico, dato il mio interesse per le scienze. Durante gli anni di liceo scoprii il mio amore per la filosofia e il pensiero in generale. Mi accorsi che chiedermi il senso profondo di quello che ci circonda e diamo per scontato era qualcosa che mi faceva sentire davvero connessa con il mondo circostante, insieme ovviamente alla musica. Terminato il liceo scelsi quindi di iscrivermi all’Università di Torino per studiare filosofia, percorso che conclusi con una tesi magistrale in filosofia teoretica sull’Alzheimer e la percezione del tempo. Vi chiederete, giustamente, cosa c’entra l’Alzheimer con la filosofia. La risposta è che per me la filosofia è in primo luogo, come dice il termine stesso, “amore per la conoscenza”. In questo senso studiare filosofia significa provare meraviglia e stupore davanti alle cose di tutti i giorni, non solo di fronte ai grandi avvenimenti. Questo esercizio alla meraviglia e allo stupore porta anche a far dialogare materie apparentemente lontane tra loro, come ad esempio la neurologia, la filosofia e la fisica. La tesi che scrissi divenne successivamente un libro, pubblicato nel 2019 per la casa editrice Caosfera dal nome La malattia di Alzheimer: percezione del tempo e memoria. Riflessioni tra neurologia e filosofia. Il mio interesse per la filosofia vista come materia che si rapporta e trae spunto dalla vita di tutti i giorni mi portò, già durante gli anni del corso magistrale in filosofia teoretica, ad approfondire l’ambito delle pratiche filosofiche, in particolar modo quelle legate alla filosofia come cura, alla consulenza filosofica individuale e alla Philosophy For Children. Ad oggi, questo interesse per la filosofia “pratica” mi ha portato ad almeno due nuovi percorsi: da un lato alla stesura di un nuovo libro scritto in forma di racconti per recuperare la dimensione divulgativa e priva di pretesa di veridicità della filosofia (se esiste una verità, è che la verità non è unica); dall’altro al diventare Tutor DSA.

Essere Tutor DSA per me rappresenta il naturale proseguimento dell’attività filosofica in quanto apprendere dovrebbe essere, per un filosofo, l’attività principale di ogni essere umano; comprendere quindi come funzionano i processi di apprendimento e conoscere gli strumenti che possiamo utilizzare per permettere ad ogni persona di essere nella condizione di apprendere è, per me, l’attività più filosofica che possa esserci. D’altronde non mancano esempi nel passato di grandi filosofi che erano in primo luogo “tutor”di individui che diventarono poi grandi personaggi della storia, come Aristotele fu precettore di Alessandro Magno.

Parallelamente al mio amore per la filosofia è cresciuto sempre più anche il mio amore per la musica, difatti nel 2019 mi diplomai in Contrabbasso Jazz presso il Conservatorio di Musica G. Verdi di Torino e in questi anni ho fatto della musica una professione, avendo la fortuna di poter suonare con alcuni dei più bravi musicisti della scena jazz di Torino e non solo. Non credo sia questa la sede per dilungarmi sui traguardi raggiunti in ambito musicale e sulle mie esperienze concertistiche in Italia e all’estero, ma vorrei raccontarvi di come per me la musica trovi un posto accanto alla filosofia e all’attività di tutoraggio.

Per quanto riguarda musica e filosofia, ho avuto spesso il piacere di poter suonare accompagnando letture filosofiche, poesie e i miei stessi racconti, soprattutto ora che la musica, in ambito contemporaneo, è spesso usata come rappresentazione di concetti filosofici come ad esempio il caos che sottende all’ordine o la frammentazione del senso di identità e di società che stiamo vivendo in tempi odierni. Nell’ambito del tutoraggio e delle dinamiche di apprendimento in generale la musica trova invece il suo posto nell’insegnare, per sua natura, l’importanza dell’ascolto. Ascolto degli altri, certamente, ma anche ascolto di sé stessi e di ciò che siamo portati a fare e ad apprendere. Quando suoniamo con gli altri, ma anche quando semplicemente sentiamo della musica, la cosa fondamentale è trovare un equilibrio tra se stessi e gli altri musicisti, saper interagire con gli altri facendo ciò che è necessario affinché si possa creare qualcosa di bello tutti insieme. Ecco, per me un bel percorso di tutoraggio dovrebbe passare anche attraverso la conoscenza di se stessi e di quello che può essere il proprio apporto personale all’interno di una comunità (che sia la classe, la famiglia, un incontro a due o la società in generale) per poter creare insieme qualcosa di bello, armonioso, che contribuisca a portare bellezza, gioia e meraviglia nel mondo. Avendo questo scopo, apprendere cose nuove diventa stimolante e in una prospettiva di crescita personale e collettiva che non si limita al bel voto a scuola ma va ben oltre, diventando un regalo che si fa a se stessi per vivere in modo più presente e consapevole la propria vita.